Il dispositivo in uso alla polizia locale sarà usato per prevedere assembramenti e situazioni di abbandono di rifiuti. Comandante e sindaco Striuli fiduciosi.
L’intelligenza artificiale applicata alla sicurezza della città. Al via il sistema di “polizia predittiva” Pelta Suite, un congegno grazie al quale polizia locale e altre forze dell’ordine potranno prevenire più facilmente alcuni reati. La presentazione è avvenuta ieri in mattinata, nella sala di rappresentanza Ernest Hemingway del municipio di Caorle, di fronte al comandante della Polizia locale Armando Stefanuto, agli addetti ai lavori, ai carabinieri e ai giornalisti.
«I reati predatori» ha spiegato il consulente Stefano Manzelli, direttore di Sicurezza Urbana Integrata che ha collaborato al know how del sistema «si basano sul concetto del territorio di caccia: si compiono cioè gli stessi gesti in condizioni favorevoli all’attività predatoria. Ci sono varie circostanze da valutare. Si creano dei modelli su base matematica che rendono robuste le previsioni in base ai fatti pregressi».
Sulla base dei precedenti immessi nel sistema, in pratica, l’algoritmo darà delle indicazioni predittive alle forze dell’ordine.
«In questo periodo» spiega Stefanutto «l’algoritmo rivela e prevede due tipi di infrazioni: gli assembramenti e l’abbandono dei rifiuti. Il tutto nel massimo rispetto della privacy».
«Come amministrazione siamo orgogliosi» commenta il sindaco Luciano Striuli «di poter cogliere questa importante opportunità. Grazie a questo software, infatti, saremo in grado di mantenere alta la qualità della vita».
«Il nostro software» conclude Angelo Russo della X Sistemi «si basa su due livelli di informazioni: da un lato i big data, come l’arrivo di navi o lo svolgersi di grandi eventi, e dall’altro le informazioni aggiunte dagli agenti di polizia. Gli agenti in servizio non dovranno fare altro che scorrere la mappa, soffermarsi nei punti indicati con un differente colore e leggere tutte le informazioni relative agli eventi che il software prevede si realizzeranno nei successivi 30-60 minuti. In questo modo le forze dell’ordine sapranno come impiegare meglio le proprie risorse». Non resta che attendere l’applicazione pratica.
Fonte: Nuova Venezia